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In altalena su un granello di sale. Storia di un cervello spettinato dall’ansia Copertina flessibile – 5 ottobre 2023
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa138 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreGruppo Albatros Il Filo
- Data di pubblicazione5 ottobre 2023
- Dimensioni14.3 x 1.8 x 21 cm
- ISBN-108830685208
- ISBN-13978-8830685208
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Dettagli prodotto
- Editore : Gruppo Albatros Il Filo (5 ottobre 2023)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 138 pagine
- ISBN-10 : 8830685208
- ISBN-13 : 978-8830685208
- Peso articolo : 230 g
- Dimensioni : 14.3 x 1.8 x 21 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 66,727 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 200 in Ansia e fobie
- n. 619 in Narrativa biografica (Libri)
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Ha la capacità di essere sempre presente anche quando non c’è.
Insomma, riesce comunque a spettinarci il cervello.”
𝑰𝒏 𝒂𝒍𝒕𝒂𝒍𝒆𝒏𝒂 𝒔𝒖 𝒖𝒏 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒂𝒍𝒆 di Elisa Di Gati è un romanzo che parla di temi delicati e salute mentale.
Serena non ricorda più il momento in cui ha iniziato a sentire quella voce interiore che espandeva e intensificava le sue emozioni. L’unico dato certo è che, con il Covid, la situazione è degenerata.
In questo romanzo l’autrice spiega la realtà con gli occhi di soffre di ansia, un mondo che viene condiviso con una presenza costante e ingombrante.
𝐍𝐨𝐢 𝐚𝐧𝐬𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐢’.
𝐍𝐨𝐧 𝐯𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐥𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨, 𝐮𝐧 𝐩𝐨’ 𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐦𝐢𝐚𝐦𝐨, 𝐮𝐧 𝐭𝐢𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐩𝐢𝐮’ 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨.
La scrittura di Elisa è scorrevole, con capitoli molto corti e ricchi di ironia.
È riuscita a parlare di un tema importante con tatto, rendendolo alla portata di tutti.
𝐏𝐞𝐫 𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐞’ 𝐮𝐧 𝐦𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐩𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞, 𝐦𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚’ 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢. 𝐐𝐮𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚.
La protagonista, che è una vera forza della natura, insegna ad accettare i propri limiti abbracciando quel lato di se che ci rende insicuri.
Che dire, mi sono immersa nella testa di Serena, ho sperimentato la sua angoscia e sono rimasta stupita dal suo modo di affrontare la vita.
Una lettura che consiglio vivamente!
Recensito in Italia il 19 marzo 2024
Ha la capacità di essere sempre presente anche quando non c’è.
Insomma, riesce comunque a spettinarci il cervello.”
𝑰𝒏 𝒂𝒍𝒕𝒂𝒍𝒆𝒏𝒂 𝒔𝒖 𝒖𝒏 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒂𝒍𝒆 di Elisa Di Gati è un romanzo che parla di temi delicati e salute mentale.
Serena non ricorda più il momento in cui ha iniziato a sentire quella voce interiore che espandeva e intensificava le sue emozioni. L’unico dato certo è che, con il Covid, la situazione è degenerata.
In questo romanzo l’autrice spiega la realtà con gli occhi di soffre di ansia, un mondo che viene condiviso con una presenza costante e ingombrante.
𝐍𝐨𝐢 𝐚𝐧𝐬𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐢’.
𝐍𝐨𝐧 𝐯𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐥𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨, 𝐮𝐧 𝐩𝐨’ 𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐦𝐢𝐚𝐦𝐨, 𝐮𝐧 𝐭𝐢𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐩𝐢𝐮’ 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨.
La scrittura di Elisa è scorrevole, con capitoli molto corti e ricchi di ironia.
È riuscita a parlare di un tema importante con tatto, rendendolo alla portata di tutti.
𝐏𝐞𝐫 𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐞’ 𝐮𝐧 𝐦𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐩𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞, 𝐦𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚’ 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢. 𝐐𝐮𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚.
La protagonista, che è una vera forza della natura, insegna ad accettare i propri limiti abbracciando quel lato di se che ci rende insicuri.
Che dire, mi sono immersa nella testa di Serena, ho sperimentato la sua angoscia e sono rimasta stupita dal suo modo di affrontare la vita.
Una lettura che consiglio vivamente!
Si piange e si ride, ma tra le righe è possibile trovare anche delle istruzioni per l'uso.
Ho iniziato a leggerlo e l'ho finito, mi sono emozionato; una bella sorpresa!
• Una mente la sua, già sovrastata dall'ansia, che ha dovuto ancor di più in questo periodo fare i conti con paure nuove e approcci diversi con persone a lei vicine che in una situazione estrema e sconosciuta si sono rivelate molto distanti dal suo essere.
• Emergeranno dunque situazioni dove prevale la superficialità, il minimizzare la sensibilità degli altri e l'egoismo; situazioni in cui Serena si metterà in dubbio e si chiederà chi siano realmente queste persone che credeva di conoscere.
• Attraverso frammenti di vita l'autrice ci fara rivivere in queste pagine il Covid in tutte le sue sfaccettature e in vari luoghi e posti di lavoro, e il cambiamento che ha provocato alle persone. Istanti, momenti e situazioni che sembrano così lontani perché ahimè li abbiamo già dimenticati.
• Forse mi aspettavo qualcosa di diverso in questo libro. Potrei definirlo un diario della protagonista, dove però l'unica cosa che mi è arrivata è stata l'ansia. Se questo era l'intento, Elsa ci è riuscita, facendomi capire che forse per quanto io credo di essere ansiosa, non lo sono così tanto.
Speravo che questo libro mi facesse vedere l'ansia si, ma anche che mi facesse capire che a volte è davvero colei che ci rende prudenti, facendomi sentire meno sola e meno sbagliata, ma non è stato così.
• Serena in questo libro l'ho riconosciuta come "la pecora nera" un pò come me. Un' incompresa chiusa nel suo cervello spettinato in cui non c'è spazio per la superficialità, e per questo non sono sufficienti solo un paio di pagine finali quindi a farci prendere coscienza che la nostra ansia può diventarci amica se sappiamo guardarla con gli occhi giusti!
• Detto ciò devo dire che la prima parte del libro dissociata dal covid mi è piaciuta e ci ho trovato spunti molto interessanti e riflessivi. Peccato che poi si sia persa la profondità della narrazione, nonostante in queste pagine ci abbia trovato tanta VERITÀ!
Recensito in Italia il 4 aprile 2024
• Una mente la sua, già sovrastata dall'ansia, che ha dovuto ancor di più in questo periodo fare i conti con paure nuove e approcci diversi con persone a lei vicine che in una situazione estrema e sconosciuta si sono rivelate molto distanti dal suo essere.
• Emergeranno dunque situazioni dove prevale la superficialità, il minimizzare la sensibilità degli altri e l'egoismo; situazioni in cui Serena si metterà in dubbio e si chiederà chi siano realmente queste persone che credeva di conoscere.
• Attraverso frammenti di vita l'autrice ci fara rivivere in queste pagine il Covid in tutte le sue sfaccettature e in vari luoghi e posti di lavoro, e il cambiamento che ha provocato alle persone. Istanti, momenti e situazioni che sembrano così lontani perché ahimè li abbiamo già dimenticati.
• Forse mi aspettavo qualcosa di diverso in questo libro. Potrei definirlo un diario della protagonista, dove però l'unica cosa che mi è arrivata è stata l'ansia. Se questo era l'intento, Elsa ci è riuscita, facendomi capire che forse per quanto io credo di essere ansiosa, non lo sono così tanto.
Speravo che questo libro mi facesse vedere l'ansia si, ma anche che mi facesse capire che a volte è davvero colei che ci rende prudenti, facendomi sentire meno sola e meno sbagliata, ma non è stato così.
• Serena in questo libro l'ho riconosciuta come "la pecora nera" un pò come me. Un' incompresa chiusa nel suo cervello spettinato in cui non c'è spazio per la superficialità, e per questo non sono sufficienti solo un paio di pagine finali quindi a farci prendere coscienza che la nostra ansia può diventarci amica se sappiamo guardarla con gli occhi giusti!
• Detto ciò devo dire che la prima parte del libro dissociata dal covid mi è piaciuta e ci ho trovato spunti molto interessanti e riflessivi. Peccato che poi si sia persa la profondità della narrazione, nonostante in queste pagine ci abbia trovato tanta VERITÀ!
Il libro mi ha sorpreso in modi che non avrei immaginato. I racconti di vita dell’autrice, reali o immaginati, sono umani e autentici e descrivono l’ansia in modo brillante.
Leggerlo mi ha fatto vedere il mio rapporto con l’ansia da una prospettiva diversa e ho deciso di essere più gentile con me stessa.