Un'analisi approfondita del pensiero di Georges Bataille attraverso la rivista "Documents", con particolare attenzione al concetto di "informe" e alla critica alla rassomiglianza e alla dialettica. Un'esplorazione del "gaio sapere visuale" che nasce dall'inquietudine e dalla mancanza di sintesi.
Più di vent'anni dopo la sua prima pubblicazione, Georges Didi-Huberman riprende in mano il suo studio dedicato a Georges Bataille, focalizzandosi in particolare sul periodo 1929-1930, anni in cui Bataille ricoprì il ruolo di segretario generale della rivista "Documents". In questo periodo, Bataille, insieme ai suoi collaboratori, trasformò la rivista da una tradizionale "Gazette des beaux-arts" in un vivace punto d'incontro tra diverse discipline e pratiche visuali, distinguendosi sia dalle pubblicazioni più convenzionali che dalle avanguardie del tempo.
La tesi più radicale di Didi-Huberman, che ha generato un acceso dibattito con Rosalind Krauss e Yve-Alain Bois, e su cui l'autore ritorna nella postfazione, è che Bataille, attraverso il concetto di "informe", avrebbe lacerato le nozioni di rassomiglianza e dialettica così come intese dalla filosofia occidentale.
Tuttavia, questa lacerazione non implica una semplice negazione, ma piuttosto una smentita, un'apertura, una problematizzazione, dando vita a un "gaio sapere visuale" che fa dell'inquietudine e della mancanza di sintesi il motore di una ricerca incessante. Didi-Huberman ci guida attraverso le intricate pieghe del pensiero di Bataille, offrendo una lettura stimolante e provocatoria che invita a ripensare i concetti chiave della filosofia e dell'estetica.
Titolo | La somiglianza informe o Il gaio sapere visuale secondo Georges Bataille |
Autore | Georges Didi-Huberman |
Editore | Mimesis |
Data di pubblicazione | 2023 |
Lingua | Italiano |
Pagine | 540 |
ISBN-13 | 9788857592305 |
ISBN-10 | 8857592308 |
Genere | Arte, Critica e teoria, Filosofia, Estetica |
Formato | Libro cartaceo |