Un'analisi del pensiero di Anassimandro e Parmenide, figure chiave della filosofia occidentale, alla ricerca di una comprensione pre-filosofica della verità. Heidegger invita a ripensare l'inizio del pensiero occidentale come compito essenziale per l'umanità futura.
Questo corso universitario, tenuto da Martin Heidegger nel 1932, rappresenta un punto di svolta nel suo percorso filosofico successivo a "Essere e tempo". Dedicato all'interpretazione di Anassimandro e Parmenide, figure chiave tra i pensatori iniziali della filosofia occidentale, il corso si colloca all'interno della celebre "svolta" heideggeriana, inaugurata dal saggio del 1930 sull'Essenza della verità.
Heidegger si propone di rievocare la forza delle parole più elementari del pensiero delle origini - phy?sis, alétheia, noûs, lógos - attraverso una comprensione pre-filosofica, ovvero pre-platonica e pre-aristotelica, del fenomeno della verità. Questo approccio mira a ripensare in modo più radicale l'inizio del pensiero occidentale, antecedente alla storia della metafisica.
L'obiettivo non è una semplice ricostruzione filologica o storiografica, ma la prospettiva che questo "inizio più iniziale" possa essere "ripetuto" e trasformato in un nuovo inizio, promosso da un'umanità futura in modo ancora più originario. Heidegger conclude affermando che "l'inizio non sta più dietro di noi, alle nostre spalle, bensì sta davanti a noi in quanto compito essenziale della nostra più propria essenza".
Questo libro è un invito a esplorare le radici del pensiero occidentale e a ripensare il nostro rapporto con la verità e l'esistenza.
Titolo | L'inizio della filosofia occidentale. Interpretazione di Anassimandro e Parmenide |
Autore | Martin Heidegger |
Editore | Adelphi |
Anno di pubblicazione | 2022 |
Lingua | Italiano |
ISBN-13 | 9788845937200 |
ISBN-10 | 8845937208 |
Pagine | 313 |
Dimensioni | 228 x 152 x 25 mm |
Formato | Kindle Edition |
Genere | Filosofia, Storia della filosofia antica |