Libra

Un'immersione nel cuore dell'America ferita: Libra di Don DeLillo

Per milioni di persone, il 22 novembre 1963 ha segnato uno spartiacque nella storia americana. L'omicidio di John F. Kennedy a Dallas ha scosso le fondamenta della nazione, aprendo un varco a teorie cospirazioniste e a un senso di smarrimento che perdura ancora oggi. In questo contesto storico, si inserisce "Libra", il capolavoro di Don DeLillo che esplora le zone d'ombra dell'attentato attraverso gli occhi di Lee Harvey Oswald e di una serie di personaggi oscuri.

Un burattino nelle mani del destino

DeLillo non si limita a ricostruire i fatti, ma scava a fondo nella psiche dei protagonisti, delineando un ritratto inquietante di un'America dilaniata da frustrazioni e rancori. Oswald, il giovane dall'identità incerta e dal passato nebuloso, diventa il simbolo di una società in bilico, pronta a esplodere sotto il peso delle proprie nevrosi e della ricerca di ideali irraggiungibili.

Tra verità e finzione: un mosaico di ipotesi

L'autore intreccia abilmente realtà e finzione, portando alla luce tutto ciò che è stato detto e smentito sull'assassinio di Kennedy. Ex agenti dell'FBI, reduci della Baia dei Porci, faccendieri senza scrupoli e psicopatici lucidi si muovono nell'ombra, tessendo una trama complessa e ambigua in cui Oswald è solo una pedina sacrificabile. DeLillo non offre risposte definitive, ma invita il lettore a interrogarsi sulla natura della verità e sulla fragilità della storia.

Un'opera di straordinaria attualità

"Libra" è un romanzo potente e disturbante, capace di scavare nel profondo delle paure e delle ossessioni che ancora oggi tormentano l'America. Un'opera imprescindibile per comprendere le radici del complottismo e la persistente fascinazione per uno degli eventi più traumatici del XX secolo.

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