Lo sbilico

Immergersi nel precipizio dell'allucinazione con Alcide Pierantozzi

Cosa succede quando la realtà si incrina e lascia spazio all'allucinazione? Quando la paura ti attanaglia e il respiro si fa corto? Alcide Pierantozzi ci guida attraverso il suo libro unico e ossessivo, un racconto crudo e vero di un male interiore.

Un viaggio nell'abisso della mente

Alcide, un uomo di quarant'anni, vive in una cittadina abruzzese e combatte quotidianamente con il suo disturbo bipolare, lo spettro dell'autismo e la dissociazione dell'io. Attraverso le sue parole, ci immergiamo nel tempo stagnante delle sue giornate, tra la spiaggia, la palestra e l'ossessiva ricerca di parole che possano definire l'irriducibile.

Ricordi e presente: un equilibrio fragile

Il racconto si snoda tra il presente, segnato dalla convivenza con la madre, e i ricordi del passato: Milano, la città che sembrava tenerlo in vita, e l'infanzia, resa più lieve dalla presenza della nonna e degli animali. Un equilibrio psichico sempre sul punto di rompersi, innescando paranoia e sdoppiamento della percezione.

Un'opera dirompente che dà voce al malessere interiore

"Lo sbilico" è una storia di smarrimento, capace di parlare a chiunque abbia dubitato della propria realtà e dei propri pensieri. Pagine brucianti che trasformano il corpo di Alcide in un sismografo del disagio psichico, descrivendo la lotta di una mente smarrita alla ricerca di una stabilità impossibile. Un libro necessario che dà voce al bisogno collettivo di nominare con precisione il malessere psicologico, l'alienazione, la medicalizzazione e la solitudine.

Un invito a mettere in discussione il mondo

Come afferma l'autore: «Noi matti non abbiamo solo il diritto di essere soccorsi dai sani, ma anche il dovere di inceppare ogni giorno il mondo per metterlo in discussione ai loro occhi».