Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo a partire da 5.50 €

Un viaggio nella memoria e nella lotta per la verità

Il 17 maggio 1972, la vita di Mario Calabresi e della sua famiglia cambiò per sempre. Il commissario Luigi Calabresi, padre di Mario, fu assassinato con due colpi di pistola. Questo evento segnò non solo la storia italiana, ma anche la vita di molti innocenti, vittime del terrorismo e dell'oblio collettivo.

Un racconto di dolore e di speranza

In questo libro, Mario Calabresi, oggi giornalista di "Repubblica", racconta la storia della sua famiglia e di altre vittime del terrorismo. Attraverso la sua esperienza personale, ci porta dentro la tragedia di chi ha perso un caro durante gli "anni di piombo", la violenza e la paura che hanno segnato un'epoca.

Calabresi non si limita a raccontare il dolore, ma anche la forza di chi ha saputo rialzarsi, di chi ha continuato a lottare per la verità e per la memoria dei propri cari. La storia della sua famiglia si intreccia con quella di tanti altri, come la figlia di Antonio Custra, di Luigi Marangoni o il figlio di Emilio Alessandrini, tutti costretti ad affrontare una catastrofe privata che ha segnato per sempre le loro vite.

Un libro che ci invita a non dimenticare

"Spingendo la notte più in là" è un libro che ci invita a non dimenticare le vittime del terrorismo, a non lasciarle sprofondare nell'oblio. È un libro che ci ricorda che la memoria è un dovere, un atto di giustizia verso chi ha sofferto e verso chi ha perso la vita.

Calabresi ci racconta la sua storia, ma anche la storia di un'Italia ferita, di un'Italia che ha bisogno di ricordare per poter guardare al futuro.